Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un aumento dei prezzi degli idrocarburi (benzina e diesel in particolare) senza precedenti. E nonostante una riduzione sensibile del prezzo del petrolio quello alla pompa è sempre rimasto alto e certamente superiore ai livelli di anni fa quando registravamo lo stesso valore al barile del petrolio di oggi.
Questa situazione, molto sgradevole e di danno per tutti i consumatori, rappresenta una distorsione avversa del nostro sistema economico. Una spiegazione a quanto sta succedendo è arrivata da un interessante studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Empirical Economics a cui hanno partecipato anche due economisti italiani Marco Mele e Cosimo Magazzino.
Attraverso un modello complesso di reti neurali i nostri studiosi sono riusciti a scoprire, per la prima volta, che il prezzo della benzina e del diesel (anche per l’Italia) sembrerebbe essere influenzato da quello che viene definito il fattore latente.
“Il fattore latente nei prezzi degli idrocarburi, affermano Mele e Magazzino, si riferisce a variabili che possono causare fluttuazioni nel prezzo del petrolio e dei suoi derivati, ma che non sono immediatamente evidenti o comprensibili. Questi fattori possono influenzare l’offerta e la domanda di petrolio e quindi determinare i cambiamenti nei prezzi”.
Secondo i professori nel loro modello è la mancanza vera di concorrenza il fattore latente che influisce sui prezzi degli idrocarburi. Quando c’è una mancanza di concorrenza o di mercati competitivi nel settore degli idrocarburi, possono verificarsi situazioni in cui i produttori o i fornitori di petrolio o derivati possono esercitare un certo grado di potere di mercato.
Questo può accadere, continuano gli economisti, ad esempio, se ci sono pochi produttori che dominano il mercato o se esistono barriere all’entrata per nuovi concorrenti. In questa situazione, i produttori possono aumentare i prezzi in modo indipendente dalla domanda e dall’offerta effettive, poiché non ci sono altre alternative per i consumatori.
È importante notare, concludono Mele e Magazzino, che la mancanza di concorrenza può essere mitigata da regolamenti antitrust, politiche di liberalizzazione del mercato o incoraggiando la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.
La promozione di una concorrenza sana nel settore degli idrocarburi può aiutare a mantenere i prezzi più competitivi e ridurre l’impatto dei fattori latenti.
Articolo di SPATARO ROBERTO disponibile su MILANO BIZ :
https://www.milanobiz.it/prezzi-idrocarburi-mele-e-magazzino-scoprono-il-fattore-latente/
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